Come un riccio

Personale e delicato…

Personale e delicato…
Quest’angolo di scrittura per condividere ma anche per riflettere.

Man mano vivo mettere nero su bianco, o per me su rosa, i miei pensieri positivi, ma perché no, molto spesso anche negativi.

Io così, pensierosa, emotiva e a tratti riccio.
Riccio perché c’è sempre questo sentimento innato di proteggere, proteggere i nostri cuccioli dal mondo che li circonda.
Perché la gente può essere cattiva anche con poco, anche con l’indifferenza.

Difficile è riuscire a esprimere tutto il nostro io.
Quando ebbene sì, c’è chi si nutre di un “finto interesse”.

Riccio non solo per gli altri ma per me stessa, si perché davanti al nero mi chiudo in me stessa, lasciando il mondo fuori.

Spesso ci vuole del tempo per riuscire a parlare e a metabolizzare certe cose.
Non tutti lo capiscono e non tutti ti danno il giusto tempo.
Si magari in questo modo allontanando le persone, cosa di cui me ne faccio una colpa…
Cercando sempre al di là, lasciando il beneficio del dubbio.

Ci sono cose che non immaginavo mai di poter fare, situazioni da dover affrontare.

Io, diversa da come immaginavo.
Ma pur sempre un piccolo riccio.

Andare al di là dell’apparenza e cercare di vedere in modo più profondo…
Siamo tutte persone reali, no?!

Un grazie grande a Emma & Viola che mi stanno facendo crescere e ogni giorno sono loro che mi fanno imparare cose nuove, ad andare al di là dell’apparenza ❤️
…e grazie per aver conosciuto un pó di UNA MAMMA IN ROSA

  Cypria💗

 

1 Comment

  1. Ecco una mamma in sala d’attesa… una mamma che conosci ma forse non sotto quest’aspetto… “l’avventura” nelle sale d’aspetto per me e Riccardo è iniziata da quando è nato… abbiamo imparato presto la strada per il civile,per il prontosoccorso, per i Ronchettini e per la neuropsichiatria infantile di Orzi. Ogni volta le stesse sensazioni anche quando si tratta solo di un controllo, la paura e l’agitazione che ti assale già dalla sera prima che non ti permette di chiudere occhio, poi qiando arrivi davanti a quelle porte (per me che sono molto pessimista e negativa) parte il “panico” :cosa mi dirà il medico? Capirò tutte quelle parolone che usano ?( che adesso fanno ormai parte del nostro quotidiano) poi la paura più grande: cosa proverà Riky stavolta? Sentirà male? Cosa proverà nei miei confronti mentre sono li a doverlo placcare ,manco fossi un giocatore di rugby, mentre lui urla senza fiato ai dottori di smetterla?! E mentre mi ritrovo li a pensare a tutte queste alzo gli occhi e vedo altre mamme con bambini, a volte più speciali di Riky, e ti senti capita anche solo con uno scambio di sguardi e allora cerco di capire cosa possono provare loro, cosa stanno affrontando e le mie paranoie si fanno un po’ più piccole… Ecco cosa prova questa mamma in sala d’attesa… scusa se non sono un brava scrittrice ma mi ha fatto piacere condividere questa cosa con te! E comunque sappi che ammiro la tua forza! Un bacione!!!

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