E’ la MIA BAMBINA

Tutto ha avuto inizio così -> ( potete leggere QUI il post ).

Com’è poi proseguita la storia?
…finita la visita morfologica la dottoressa ha chiamato subito il reparto di diagnosi prenatale per fare ulteriori controlli.
L’appuntamento sarebbe stato dopo il week and, quindi potete immaginate come sia stata l’attesa… da incubo!

Il giorno era arrivato… mi hanno subito fatto un’ecografia dicendo: “Prima guardiamo un po’ e poi ne discutiamo”.
Ecografia fatta nel silenzio più assoluto. Nessuna espressione si lasciava intravedere, eravamo già pietrificati.
Ci hanno fatto accomodare in questo studio con vari medici e la situazione era alquanto strana, aria super tesa.
Il Dottore inizia a parlare dicendo: “Dalle immagini l’intestino risulta ipercogeno (significa che in ecografia risultavo tutto bianco e denso come se fosse un osso). Noi vi abbiamo fatto venire oggi perché è il giorno in cui se vuole ha l’opportunità di fare esami più invasivi tipo amniocentesi”.

Qui si vede molto bene la “macchia bianca”

Noi abbiamo subito rifiutato sapendo che spesso c’è il rischio di aborto o comunque di compromettere la salute del feto.

Era tutto così surreale

Hanno messo in chiaro da subito che questo tipo di problema nella maggior parte dei casi si risolve con il passare delle settimane di gestazione (nel 3° trimestre). Rimane una piccola percentuale che questo possa essere un sintomo della fibrosi cistica o sindrome di Down.
Qualora fosse stata una di queste malattie durante la gravidanza ci sarebbero stati dei peggioramenti… fortunatamente questo non è successo.

Dopo questa notizia ci hanno fatto incontrare la genetista la quale ci ha “terrorizzato” e fatto una lezione di genetica spiegando cosa avrebbe dovuto subire Viola se fosse stata affetta da una di queste due malattie.
La Sindrome di Down non si sarebbe vista dalle ecografie quindi per quella avremmo dovuto aspettare il momento della nascita.

Ha paragonato il DNA di chi ha la Sindrome di Down come una grande libreria e chi è affetto da questa sindrome su uno scaffale ha un libro in più .

Invece se Viola fosse stata affetta da fibrosi cistica probabilmente avrebbe dovuto prendere dei farmaci per il resto della sua vita, avrebbe avuto problemi respiratori e in adolescenza avrebbe potuto subire un trapianto di cuore e polmoni.
So che è un po’ forte da dire ma queste sono le parole che ci hanno messo davanti. Provate a immaginate come ci siamo sentiti ascoltando tutto questo.

1 persona su 27 è portatrice sana di fibrosi cistica. Le percentuali sono molto alte e nessuno ti dice mai questo rischio.

Un modo per escludere la fibrosi cistica dalle diagnosi c’era. Dal momento che è ereditaria abbiamo fatto subito il test con la consapevolezza che probabilmente il  risultato sarebbe arrivato dopo la nascita, ma con nostra sorpresa l’esito è arrivato prima. Risultato: per me negativo mentre mio marito portatore sano (cosa di cui non eravamo a conoscenza).

Durante la gravidanza ho fatto una serie di ecografie approfondite per monitorare sia la condizione di Viola e del suo intestino.
Sono stati mesi di super ansia e tensione. Non ne abbiamo parlato con nessuno, era troppo difficile poterlo dire anche solo ad alta voce.

Qualsiasi genitore anche se spera sempre in un esito positivo accoglie sempre tutto ciò che riceve. Comunque fosse andata, lei era e sarebbe stata la nostra bimba.

Appena nata continuavo a ripetere:

È LA MIA BAMBINA!

Era un altro momento surreale perché non pensavo avrei potuto stringerla davvero tra le mie braccia.

I figli sono tutto per una mamma. Spesso in alcune fasi della crescita ci si annulla per loro, ma allo stesso tempo ci danno la giusta carica per affrontare la nostra di vita.

Non abbiate paura altrimenti potreste perdervi momenti meravigliosi come questi…

Grazie di aver letto un pò di UNA MAMMA IN ROSA.

Cypria.

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