20 settimane

Esattamente due anni fa il 5 giugno 2015

Una delle tappe fisse e importanti della gravidanza.

Uno dei tanti giorni in cui i genitori aspettano con molta ansia per sapere se si avrà un maschietto o una femminuccia. Il giorno della cosiddetta “morfologica”. Noi in realtà già lo sapevamo perché Viola decise di mostrarsi con molto anticipo, subito dopo il terzo mese circa.

Si sa che in gravidanza è un’emozione poter vedere ogni volta il proprio piccolo nella pancia che già si fa sentire con i suoi calci spigolosi. Poter intravedere i lineamenti di come potrà essere è una cosa indescrivibile.

Era un venerdì proprio come quando facemmo la morfologica anche per Emma, quindi potete immaginate le sensazioni che provammo, fu come rivivere la prima gravidanza. Un venerdì come tanti ma per noi molto speciale. Ricordo il caldo afoso e il profumo d’estate che si faceva sentire proprio come con Emma.

La maggior parte delle mamme ha sempre il timore che durante la gravidanza qualcosa possa andar storto o che il proprio bimbo possa essere “malato”. Io, con Emma, sono stata un po’ timorosa nei primi mesi. Si sa che con la prima gravidanza si è dei principianti. E’ tutto nuovo e quindi si è un po’ cauti (giustamente), ma passato quel momento sono sempre stata super tranquilla. Non mi è mai passato per la mente il pensiero che le mie bimbe potessero avere qualcosa che non vada.

Quel venerdì, quando toccò a noi, provammo la solita agitazione, non per l’ansia, ma per l’emozione.

Iniziò la visita e si sa che ogni volta i dottori parlano tra sè e sè con voce bassa e noi “pazienti” cerchiamo sempre di carpire qualche particolare (mi chiedo: “Ma piuttosto parla nella tua mente no?!”).

A un certo punto però salì l’agitazione vera, perché se fino al secondo prima sembrava andasse tutto bene ora ti chiedi: “Ma perché non dice niente?! …o borbotta tra sè e sè??”. E li percepisci una frase buttata lì: “Mi sembra di vedere un difetto cardiaco”, e io gli chiesi: “Come?” “No, no niente niente”. Ma come niente? E poi ci disse: “C’è un problema all’intestino”. E parti dicendoti i loro paroloni come se tu fossi un vocabolario e sapessi il significato di ogni loro parola. Ci dissero che aveva l’intestino iperecogeno. Ovviamente chiedemmo spiegazioni non volevamo andarcene con il dubbio. La sua risposta fu: “Potrebbe comportare molte cose ma non voglio che vi fasciate la testa prima del tempo”. In diretta chiamo subito l’Ospedale Civile di Brescia per prenotare subito dopo pochi giorni un’altra morfologica più approfondita nel reparto di diagnosi prenatale.

Non vi dico l’ansia di quel weekend (tra l’altro a noi queste cose accadono sempre nel fine settimana).

Tutti ci chiesero: “Allora com’è andata la morfologica? Tutto bene?…Dai l’importante è che sia sana”.
È una frase fatta, ma spesso può fare male. L’intento è dei migliori e non la si dice con cattiveria. Durante una gravidanza se il tuo bimbo o bimba dovesse riscontrare dei problemi sicuramente non è la prima cosa che dici quando qualcuno ti chiede come va. In quei momenti chi è come me si chiude a riccio.

Spesso si fa lo sbaglio di controllare su Internet per cercar di trovare spiegazioni  o soluzioni ai nostri problemi ma il più delle volte anziché tranquillizzarci va a creare allarmismo inutilmente. Per questo decisi di non andare a cercare il significato di quella parola, perché lei in fondo era la mia bambina.

Grazie di aver letto UNA MAMMA IN ROSA
Cypria💗

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