Andiamo a fare “Fisio”

E’ già passato un anno da che Viola ha fatto la sua prima seduta di fisioterapia esattamente il 15 Luglio quando appena aveva 9 mesi, mamma mia come passa il tempo.

Oggi vi racconto un po’ questo percorso e come è iniziato.

Quando a 5 mesi Viola è stata ricoverata per la bronchiolite in ospedale il pediatra ha notato, “malattia stagionale” a parte, che era “giù di tono” per la sua età.
Ha subito richiesto degli accertamenti tramite la neuropsichiatra per avere una valutazione più chiara e precisa.

Hanno notato il poco interesse (che anche noi avevamo riscontrato) nell’afferrare le cose, gli oggetti, i giochi o nel semplice stropicciare la carta (cosa che adesso le riesce fin troppo bene).
Ma ci dissero di non preoccuparci eccessivamente visto che viene sempre dato un range di tempo per ogni fase della crescita e per ogni tappa dello sviluppo. In semplici parole, c’è chi è più sveglio o che fa prima una cosa e chi invece ha bisogno di più tempo e se la prende comoda.

La cosa che destava più sospetto era il fatto che non riuscisse ancora a stare seduta. La testa la reggeva molto bene e anche il rotolare da sdraiata ma stare seduta, anche con supporto laterale, non le riusciva molto. Anche in questo caso ci dissero che valeva lo stesso discorso, c’è chi è molto attivo e quindi ha interesse nel scoprire e chi invece è molto “pacioso”.

La cosa importante era che questa situazione non si protraesse oltre l’ottavo mese di età, altrimenti saremmo stati “fuori tempo massimo”, il che avrebbe significato che c’era un attimo da preoccuparsi.

Un bimbo su per giù dovrebbe stare seduto in autonomia dal quinto all’ottavo mese di età  massimo

Nei mesi successivi è stata monitorizzata fino a che all’ottavo mese non stando ancora seduta abbiamo deciso di portarla da uno specialista in una struttura che ci avrebbe fatto ogni accertamento possibile. In quella occasione ci è stato consigliato di iniziare la fisioterapia (dal Dott. Giordano dell’Ospedale civile di Brescia che ovviamente adoriamo).

Per iniziare si fa una visita con un neuropsichiatra che organizza un incontro con la Fisiatra (nel nostro caso) che valuta la bambina, il suo stato di salute e le relative sedute da fare a settimana nel caso ci sia la necessità.

Nel centro in cui andiamo ci troviamo molto bene e dicono sia uno dei migliori della zona. La fortuna è riuscire a entrare in questi centri perché molto spesso, per non dire sempre, c’è una lunga lista d’attesa e purtroppo anche se si tratta di bambini che hanno un reale bisogno c’è da aspettare mesi e mesi.

A breve andremo nella casa nuova e sarà un po’ più distante ma credo continueremo a fare fisioterapia li. Avendo iniziato un persorso con il suo fisioterapista e avendo instaurato un certo tipo di rapporto è consigliato così.

La fisioterapia dovrebbe finire quando Violetta sarà in grado di camminare in modo stabile e del tutto autonomo. Periodicamente fa delle visite con la Fisiatra che valuta il miglioramento. Proprio la settimana scorsa abbiamo fatto l’ultimo incontro e dice che ci sono buoni miglioramenti ✌🏼.

Come l’ha presa Viola?

 

La su faccia da furba non smentisce

All’inizio era una tragedia. Piangeva dall’inizio alla fine, non perché volesse me, ma perché non voleva fare gli esercizi.
Avendo un caratteraccio (che con il tempo credo sia anche peggiorato) e stancandosi molto facilmente a volte non durava più di mezz’ora. Le sedute più o meno durano tre quarti d’ora.
Il fisioterapista ovviamente mi ha tranquillizzata (anche se sapevo che era per il suo bene non perché la stava torturando) dicendo che è una fase che tutti i bimbi di fisio passano e una volta presa confidenza non avrebbe più pianto.
Così è stato. Ora appena lo vede, super sorriso e si lancia tra le sue braccia, compreso assistenti mai viste.

Ci sono giorni in cui è super cotta e avendo l’appuntamento alle 8:30 di mattina è un pò una levataccia.

Cosa si fa in queste sedute?

Abbiamo l’appuntamento fisso due volte a settimana. All’inizio ci capitava di andare 5 giorni a settimana, in pratica ogni volta che qualche bimbo era malato o disdiceva ci chiamavano e prontamente andavamo a fare la nostra seduta.

La sua primissima seduta

Vi racconto la nostra esperienza perché ogni bambino in base ai problemi che ha, farà diversi esercizi e avrà obiettivi differenti.
Inizialmente quello di Viola era di portarla a star seduta autonomamente. Una volta raggiunta questa tappa è stato il momento di farla stare in piedi. Ora è quello di camminare, e su questo ci stiamo ancora lavorando 😜


Gli esercizi sono tutti sotto forma di gioco.
I primi mesetti entravo anche io giusto per farla abituare. In seguito ero io quella in sala d’attesa perché il fisioterapista e la “paziente ” Viola devono instaurare un certo tipo di rapporto. Si sa che vedendo la mamma certi bimbi vorrebbero stare tra le sue braccia esonerandosi dai loro compitini.

A casa.

A casa ovviamente altro lavoro importante. Gli esercizi che faceva doveva ripeterli ogni giorno per essere più stimolata e sollecitata.
Inizialmente essendo così piccola erano più modi di tenerla in braccio o di farla stare in equilibrio con il nostro corpo.
Sotto consiglio abbiamo acquistato anche la palla da pilates, rosa ovviamente. Sicuramente poco ingombrante in un appartamento  (seh 😒), che serviva a farla stare in equilibrio e a irrobustire i muscoletti.

Essendo ipotonica ha molto bisogno di essere stimolata a fare tutti questi esercizi che per un bambino sarebbero automatici.
Allo stesso tempo avendo poco tono muscolare capite che si stanca facilmente e spesso bisogna andare contro i suoi limiti.
A casa ci avevano fornito una specie di tutore-seggiolino che l’avrebbe aiutata a stare seduta. Non vi dico i miei pensieri quando l’ho visto… ma le mamma mandano giù pure questo.

Accettare o no la situazione non contava perché tanto il tempo andava avanti e noi dovevamo stare al passo ugualmente per una ragione più importante… La mia bambina.

Ecco la fisioterapia funziona così e fa bene.
Guardando a oggi da mamma sono orgogliosa dei progressi che ha fatto e sta facendo.
Ovviamente per qualsiasi genitore sentirsi dire che il proprio bambino deve intraprendere questo tipo di persorso può fare male e sembrare una montagna. Ma vi posso assicurare che quando questa montagna viene pian piano superata è tutto in discesa e si vede l’inizio del persorso come un ricordo un po’ più lontano.

Grazie di aver letto un pò di UNA MAMMA IN ROSA.

                              Cypria

Viola e le sue prime volte di stretching

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