Se i bambini avessero “voce”

Rabbia

Non c’è foto più adatta per descrivere la rabbia che si può provare in certe situazioni. La rabbia di non essere capiti e ascoltati.

Di quanto poca efficiente sia la sanità in Italia tutti lo sappiamo, ma quando di mezzo ci finiscono dei bambini è davvero uno SCHIFO.
Se un problema riguarda noi adulti dopo un po’ non ci pensa più ma quando toccano i tuoi figli la cosa diventa un po’ più difficile da mandar giù.

È da giorni che mi tormenta questo pensiero e vorrei dar voce con le parole a situazioni che purtroppo esistono e Viola è solo una piccola goccia in questo mare di menefreghismo.
Menefreghismo perché è qualcosa che non tocca chi deve prendere delle decisioni. Prego solo che un giorno non tocchi mai a nessuno di loro sentirsi presi in giro su cose così importanti solo perché si viene considerati un numero.

La storia è questa…

Da luglio dell’anno scorso, come sapete, Viola sta facendo fisioterapia. Potete leggere l’articolo -> QUI . All’inizio del suo percorso l’equipe ci disse che una volta acquisita una certa autonomia nella camminata avrebbe avuto bisogno di sedute di psicomotricità. Ovviamente come sempre ci tranquillizzano dicendo che per bimbi così piccoli la lista d’attesa non sarà così lunga.
Finalmente a metà Maggio questo momento arrivò o meglio pensammo fosse arrivato. In realtà, prima dell’effettiva presa in carico di Viola, sarebbe stato necessario fare tutta una serie di valutazioni. Fatte le tre seduce richieste di valutazione la Psicomotricista ci comunica:

Viola avrebbe bisogno di psicomotricità ma purtroppo c’è una lista di attesa e fino a Settembre non ci sarà posto

Dopo queste parole, visto il bisogno di nostra figlia e la lunga attesa, chiedemmo se fosse il caso di iniziare delle sedute a pagamento.

La sua risposta fu:

Ma no signora, non le conviene far delle sedute a pagamento perché non andrebbe bene per la bimba iniziare con una persona, instaurare un rapporto e poi dover ricominciare con un’ altra terapista.

Non essendo esperta e non sapendo cosa sarebbe stato meglio per Viola decidemmo di seguire questo consiglio.

Passano le vacanze e iniziammo il mese di Settembre con aspettazione sperando in una chiamata che mancava ad arrivare.

Siamo giunti a Ottobre e di questa chiamata nessuna traccia. Ho deciso quindi di andare a sollecitare la cosa e la risposta non è stata positiva. Mi sono sentita dire che avendo cambiato la residenza non appartengo più al distretto sanitario in cui abbiamo iniziato tutto l’iter e quindi dobbiamo recarci nel nostro nuovo distretto.

La loro promessa è quella di considerarci ancora nella loro lista d’attesa ma ovviamente ci passeranno davanti altri bambini non solo per gravità (e lì ci potrebbe stare) ma perché residenti sul territorio. La cosa che più mi fa rabbia è che già a Maggio i medici sapevano che ci saremmo trasferiti. Loro di tutta risposta ci dissero che non c’era nessun problema ed essendo lì da tempo avremmo potuto decidere in quale struttura continuare le terapie (altri pazienti avevano fatto la stessa scelta). L’unico contro era la scomodità per la strada.

A saperlo prima, per ridurre i tempi d’attesa, avremmo fatto richiesta molto prima nel nuovo distretto sanitario (ad oggi il tempo d’attesa è più di 1 anno). A questo punto sentiamo che Viola è abbandonata a se stessa.
Nel nuovo distretto mi sono anche sentita dire che tanto per Viola adesso come adesso differenza tra fisioterapia e psicomotricità non c’è ne e invece c’è ne eccome. L’obiettivo della fisioterapia è quello di farla stare in piedi e portarla a camminare in modo corretto mentre quello della psicomotricità è totalmente diverso (stimolarla nella manipolazione degli oggetti, nel gioco, relazionandosi con le altre persone, ecc…)

Per quelli che la conoscono è una bimba normalissima, super curiosa, interagisce con gli sguardi e tutto ma ha un continuo bisogno di essere stimolata.
Tenendo in considerazione che tra poco la fisioterapia terminerà (e festeggeremo alla grande) lei sarà ferma per quanto???

Grazie di aver letto UNA MAMMA IN ROSA

Cypria

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